Le tracce di un approccio naturale chiamano in causa nel tempo personaggi come Ippocrate, Paracelso e Ildegarda di Bingen.
Ippocrate di Coo fu l’ideatore del concetto secondo cui la malattia e lo stato di salute di un soggetto dipendono da peculiari condizioni e non da interventi divini. Galeno, antico medico greco, riteneva necessaria, nella figura del medico, la presenza di etica, logica e fisica. La conoscenza della fisica imponeva che ogni conoscenza in sé dovesse essere collegata dal medico ad altri ambiti, quali il cosmo e la terra, quindi natura. Padre della naturopatia è considerato Benedict Lust, fondatore della prima scuola a New York. Contributi essenziali alla naturopatia sono sicuramente quelli forniti da Vincent Preissnitz e Sebastian Kneipp.
In sostanza, l’approccio naturale alla salute ha sempre goduto di chiara fama e successo. Fino alla seconda guerra mondiale, quando gli antibiotici dimostrarono di essere molto più efficaci delle cure naturopatiche. Dopo la morte di Lust, si scatenarono diversi conflitti tra le varie scuole di medicina naturale e l’avvento della tecnologia all’interno della medicina tradizionale assestò un duro colpo ai seguaci della natura. L’integrazione di criteri scientifici nel metodo, negli anni Cinquanta, permise di riprendere terreno.